L’EFSA lancia l’allarme: alcuni tra gli alimenti consumati ogni giorno contengono sostanze particolarmente nocive per la salute.
Secondo l‘EFSA (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) e l‘AIRC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), molti degli alimenti che quotidianamente finiscono sulle nostre tavole sono particolarmente esposti alle nitrosammine. Questo composto, che si forma in fase di lavorazione dell’alimento, può portare il cancro oltre al danneggiamento del nostro DNA.
Il Dott. Dieter Schrenk – presidente del gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare – e il suo team, hanno condotto uno studio su alcuni roditori. Lo scopo della ricerca è stato quello di rivelare un riscontro tra l’esposizione degli alimenti alle nitrosammine e l‘incidenza di tumori epatici. I risultati destano preoccupazione per la salute dei consumatori di ogni fascia di età della popolazione UE.
La presenza di nitrosammine è stata trovata in gran parte degli alimenti consumati ogni giorno. L’alimento più esposto riguarda i lavorati a base di carne, ma non solo. Quantità, seppur minori, sono presenti anche in prodotti lavorati a base di pesce e verdura, birra, alcolici, bevande a base di cacao, latte e latticini, cereali, sottaceto, speziati e alimenti fermentati.
Gli additivi utilizzati nell’industria alimentare sono sottoposti a lunghi processi di valutazione della loro sicurezza. In Europa, la valutazione viene effettuata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Le attuali norme che regolano l’uso dei nitriti prevedono un utilizzo in piccole quantità. La quantità massima di nitriti ammissibile per la legge italiana è di 150 milligrammi per chilogrammo di prodotto alimentare.
La maggioranza degli additivi utilizzati nella preparazione dei cibi nell’industria alimentare non costituisce un pericolo per il rischio di cancro. Alcuni alimenti però, come quelli a base di carne e insaccati, necessitano di nitrati e nitriti, ovvero sostanze utilizzate per prolungarne la conservazione. Queste ultime possono subire un processo di trasformazione chimica in nitrosammine, una sostanza cancerogena.
La trasformazione di nitrati e nitriti in nitrosammine avviene all’interno del nostro organismo in maniera spontanea, favorite dall’ambiente acido dello stomaco. In questa fase i nitriti si convertono in acido nitroso, che a sua volta si combina facilmente con le ammine a dare le nitrosammine. Anche la cottura ad alte temperature, come la frittura, favoriscono la conversione di nitriti in nitrosammine.
Il consumo eccessivo e prolungato di queste sostanze fa aumentare l’esposizione al rischio dei tumori dello stomaco e dell’esofago. AIRC e EFSA consigliano quindi di evitare alimenti che contengono nitriti e nitrati, preferendo carni fresche, o riducendone il consumo a favore di una dieta più ricca di frutta e verdura che forniscono invece antiossidanti e vitamine, inibitori della formazione delle nitrosammine.
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