Multe all’estero: c’è l’accordo UE per facilitare la riscossione delle sanzioni per infrazioni commesse in altri Paesi.
In futuro sarà sempre più difficile sottrarsi al pagamento delle multe prese all’interno dei paesi dell’Unione Europea. Se n’è discusso informalmente al Parlamento e al Consiglio UE, ma sembra che la strada per attuare le disposizioni sarà piuttosto lunga e ci vorrà qualche anno. L’obiettivo è quello di ridurre gli episodi di guida spericolata quando si circola all’estero, sapendo di godere di una certa immunità.
Nonostante la direttiva Cross Border del 2016 (Direttiva UE 2015/413), che ha introdotto il “principio di reciprocità” sul riconoscimento delle sanzioni tra i Paesi dell’Unione Europea, ogni anno oltre il 40% delle infrazioni stradali commesse in un altro Paese resta impunito. La causa è da ricondurre ad un iter di riconoscimento e riscossione della sanzione presa all’estero piuttosto farraginoso.
L’attuale sistema prevede che in caso di multa presa all’estero, il comando di polizia del territorio in cui è stata presa la multa contatti dapprima il Punto di Contatto Nazionale (in Italia è la Motorizzazione) per ottenere i dati sulla vettura interessata. In seguito la polizia riporterà gli estremi della multa al trasgressore, che può decidere se pagare la sanzione oppure fare opposizione. La maggior parte sceglie di ignorare la sanzione.
La futura direttiva per le multe all’estero (UE)
Di fronte al rifiuto di pagare, l’autorità giudiziaria del Paese in cui si è verificata l’infrazione può inviare il relativo fascicolo alla Corte d’Appello italiana competente, dando il via alla procedura esecutiva di riscossione. L’accordo preliminare informale fra Parlamento e Consiglio UE vuole introdurre una nuova disciplina per facilitare la riscossione delle multe stradali all’estero.
Innanzitutto, oltre agli otto casi principali per cui è prevista la sanzione, (eccesso di velocità, guida senza cintura o seggiolino per i bambini, percorrenza con semaforo rosso o segnale di stop, guida in stato di ebbrezza o sotto l’uso di sostanze stupefacenti, mancato utilizzo del casco in moto, circolazione su corsia vietata e uso del cellulare alla guida) le norme aggiornate amplieranno l’elenco delle infrazioni al Codice della Strada.
Le sanzioni scatteranno anche in caso di sosta vietata, sorpassi pericolosi, omissione di soccorso, guida contromano, superamento della linea continua e l’ingresso in zone a traffico limitato. Una volta accertata l’infrazione del conducente che guida in uno stato UE diverso dal luogo di residenza, il Paese in cui si è verificata la violazione avrà 11 mesi per emettere un avviso di infrazione.
Infine, entro 2 mesi dalla richiesta, il Paese in cui l’auto è immatricolata sarà tenuto a fornire le informazioni sul proprietario della vettura, che si vedrà recapitare la multa e dovrà farsi carico della riscossione del verbale, (per multe superiori a 70 euro). Per la concretizzazione della nuova disciplina occorrerà attendere circa 2 anni e mezzo, ovvero l’iter burocratico per l’attuazione della direttiva in tutti gli stati membri UE.