Come molti sapranno, gli ingredienti per fare la birra sono quattro: acqua, luppolo, malto e lievito. Più qualche spezia ed aromatizzante per rendere più gustosa la birra come frutta, castagne, tabacco, miele e tanto altro.
Il problema, sta nell'uso di particolari additivi, non sempre dichiarati. Per citarne alcuni, il caramello, l'acido l-ascorbico, la cocciniglia, l'acido lattico, la colla di pesce e l'anidride solforosa. Pur non essendo pericolosi per l'uomo, sono tuttavia considerati "non convenzionali" e non propriamente benefici per la salute.
A questi si aggiungono i cosidetti OGM (Organismi Geneticamente Modificati) come lo sciroppo di fruttosio, sciroppo di mais, il destrosio ed il mais.
Marchi di birre che ricorrono all’uso di OGM:
Guinness – lo sciroppo di fruttosio;
Miller Luce, Coors, Corona, Fosters, Pabst Blue Ribbon, Red Stripe – lo sciroppo di mais;
Budweiser, Bud Light, Luce Busch, Michelob Ultra – il destrosio;
Red Stripe, Miller Coors Brand, Anheuser-Busch – mais.
Gli additivi vengono solitamente utilizzati per produrre birra a basso costo.
Sebbene non vi siano tutt'oggi delle prove scientifiche della dannosità degli OGM, sappiamo che uno dei pesticidi utilizzati nella coltivazione del mais, il Roundup, favorisce l'insorgenza di infiammazioni, cancro ed altre malattie.
Ecco perché molti birrifici artigianali producono birra seguendo l'"Editto della Purezza", emanato nel 1516 dal Duca di Baviera Guglielmo IV, il quale obbligava i mastri birrai a produrre birra solo con acqua, luppolo, malto e lievito.
Anche le birre a certificazione biologica sono prive di OGM ed additivi, oltre ad utilizzare procedimenti che riducono tossine e pesticidi.
Quindi prima di scegliere una birra, è sempre bene sapere con quali ingredienti è stata realizzata, leggendo attentamente l'etichetta.