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L'AUMENTO DELLE ACCISE PROVOCA 7000 POSTI DI LAVORO PERSI NEL SETTOREL'ulteriore aumento della tassazione porterà più danni che benefici

Con il recente aumento delle accise sulla birra, arrivano le prime spiacevoli conseguenze: 7000 posti di lavoro persi e un calo delle vendite generali del 5% negli ultimi mesi.

In una recente intervista Alberto Frausin, presidente AssoBirra, spiega:"Con il nuovo aumento delle accise sulla birra scattato il primo gennaio scorso è successo quello che temevamo: circa 1 sorso su 2 della nostra birra la berrà il fisco. E pensare che se la pressione fiscale su questo prodotto fosse analoga a quella di Spagna o Germania, il settore potrebbe generare 7000 nuovi posti di lavoro in un anno. Parliamo di circa 20 posti di lavoro al giorno." Il calo delle vendite del 5% registrato negli ultimi mesi è in linea con le previsioni dello studio Ref Ricerche. Inoltre sono cambiate anche le modalità di consumo: adesso il consumo di birra si sposta sempre più verso la dimensione domestica, con l'acquisto di birre tramite la distribuzione (Off Trade), a scapito del consumo fuori casa (On Trade). Nello specifico il consumo domestico, rispetto al 2012, nel 2013 è salito dal 59% al 59.7% mentre il consumo fuori casa è diminuito dal 41% al 40.3%, il che si traduce in un minor guadagno da parte di pub e birrerie, insomma un danno per l'erario.

Frausin coglie l'occasione per ringraziare quanti hanno sostenuto la campagna contro l'aumento delle accise promossa da Assobirra sul sito "Salvalatuabirra", sostenuta da politici e cittadini:"In questi mesi abbiamo ricevuto il sostegno da tantissimi politici di ogni schieramento, che hanno compreso le ragioni della nostra protesta dovute ad un aumento delle accise del +30% in 15 mesi. Un aumento insostenibile per questo settore e per un prodotto che ancora oggi resta l'unica bevanda alcolica da pasto su cui gravano le accise. Un grazie speciale va anche alle oltre 115mila persone che hanno sottoscritto la nostra petizione per dire no all'aumento di questa tassa e che hanno sostenuto la nostra campagna 'salva la tua birra' (www.salvalatuabirra.it ). A tutti loro mi sento di dire che il nostro impegno per fermare questo aumento continuerà anche nei prossimi mesi".

Redazione

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