Per molto tempo ci si è chiesto se fosse più dannoso l'alcool o la cannabis, oggi il professor Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol ISS, afferma categoricamente: l'alcool è più rischioso della cannabis e aumenta notevolmente il rischio di tumori.
Lo afferma durante uno dei seminari organizzati dal Centro alcologico regionale della Liguria a Genova: "L'alcol provoca circa il 10% dei tumori negli uomini, il 3% nelle donne, anche in Liguria". Quindi "un bicchiere al giorno", non fa bene, tutt'altro! Le sostanze cancerogene contenute nelle bevande alcoliche sono sempre presenti, quindi non esiste una soglia minima per azzerare il rischio, tutt'al più un bicchiere al giorno riduce i rischi e nient'altro:"Le bevande alcoliche, anche a bassi dosaggi, sono cancerogene. Certo, una minore assunzione abbassa il rischio" continua Scafato.
Adesso l'impegno dei medici è di informare la popolazione dei rischi:"Vogliamo informare, perché i cittadini conoscano i rischi. Divulghiamo conoscenze scientifiche, ma che al grande pubblico faticano ad arrivare. Parliamo di una sostanza, l'alcol, che è la prima causa di morte per i ragazzi sotto i 24 anni" afferma Gianni Testino, direttore del Centro.
"Uno dei casi emblematici e recentemente più studiati è del tumore alla mammella – continua Scafato – Oltre un bicchiere al giorno incrementa del 7% la possibilità di contrarre un tumore, ma a seconda della predisposizione in certe donne il rischio aumenta del 27%". Ogni anno ci sono 46.000 casi di tumori al seno e di questi il 10% sarebbe provocato dall'alcool: "Vuol dire che un 10%, circa 5 mila casi, si potrebbe evitare facendo più prevenzione. Così come si potrebbero evitare 1.200 delle 12 mila morti all'anno proprio per cancro alla mammella". Tutte situazioni evitabili se si considera che: "i tumori causati da alcol, quelli alla mammella come quelli al cavo orale o alla laringe e tanti altri, sono evitabili" conclude Scafato.
La base del problema però è la sbagliata percezione del rischio. Infatti il professore aggiunge che: “Nonostante sia ormai evidente che l’etanolo e altre sostanze presenti nelle bevande alcoliche siano tossiche, e siano tra i fattori di rischio per la salute più diffusi, la percezione del rischio è bassa. Si pensi, come si diceva, alla cannabis: il Moe, ovvero il margine di esposizione, che rivela l’entità del rischio, ci dice che quello dell’etanolo è molto più alto, ha un impatto sociale più ampio della cannabis, eppure si sottovaluta”.
Quindi come risolvere la situazione? Viene suggerito di non superare i due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne, questo, ricordiamolo, solo per MINIMIZZARE l'insorgere di tumori, non azzerarlo! E in secondo luogo, appello rivolto ai medici, informare la popolazione:"Devono impegnarsi anche i medici. Dovrebbero divulgare queste informazioni, dando messaggi etici e onesti. E fare sempre qualche domanda ai pazienti sul loro rapporto con l’alcol, favorendo le diagnosi precoci".
Si pensi che ogni anno si spendono 22 miliardi per rimediare ai problemi legati all'alcol. E secondo recenti studi, le malattie correlate all'alcool sarebbero ben 200.