Nell’opinione di appassionati e operatori del settore il primo capitolo del racconto internazionale delle birre artigianali italiane è stato l’articolo di Evan Rail, giornalista USA ormai trapiantato nella capitale delle Repubblica Ceca, Praga, pubblicato nel 2008 dal New York Times. Nel reportage incontri con i primi produttori artigianali del nostro Paese, degustazioni delle loro etichette e l’affermazione che erano tra le più buone del mondo. A distanza di sette anni Rail osserva come “l’Italian craft beer” sia cresciuta e ancora migliorata. “Nel 2008 il N.Y. Times è stato uno dei primi giornali a scrivere della nuova birra Italiana. Da allora il fenomeno è considerevolmente aumentato. All’epoca ci saranno stati un centinaio di piccoli birrifici, ora in Itala ce ne sono centinaia e in tutto il mondo c’è grande attenzione e interesse verso le vostre birre. Soprattutto verso il meraviglioso, eccentrico (stravagante) e creativo metodo con cui realizzate le vostre birre. A Londra è stato appena aperto un bar di birre italiane e negli USA i prodotti dei vostri artigiani e dei vostri micro birrifici sono sempre più diffusi e apprezzati. E, cosa più importante, la qualità della birra artigianale italiana è ancora cresciuta”, spiega Evan Rail. La cifra essenziale di questo successo secondo Rail è la creatività dei nostri artigiani: “Sono birre con un loro stile, che non seguono mode o tendenze. Non è facile fare una birra che nessuno ha mai fatto prima, rispettando le aspettative dei consumatori e le linee guida con cui si realizzano una Pilsner e un’Indian Ale. Certo come diciamo noi americani – put the wheel on your shoulder – bisogna mettersi all’opera con molta disciplina e attenzione”. Insomma, non bastano ispirazione e fantasia ma pure rispetto dei metodi e tanto lavoro per ottenere una grande birra. E per un ulteriore diffusione delle birre artigianali secondo Rail un buon punto di appoggio può arrivare dalla nuova tendenza dell’home brewing: le birre fatte in casa. “Non è solo moda del momento. Negli Stati Uniti tantissime persone seguono questo metodo. Per farlo devi conoscere bene questa bevanda, le procedure con cui realizzarla. Non farai a casa tua la birra più buona del mondo: ma affini il tuo gusto e la tua esperienza. Tutto ciò diventa un grande veicolo d’espansione e lo sarà anche in Italia. È cultura della birra”. E sulle prospettive d’espansione del mercato birre artigianali concorda con uno degli obiettivi principali di “Beer Attraction”: mettere in contatto micro birrifici e mercato HORECA. “Non è facile continuare a crescere con i numeri di questi ultimi anni ma i piccoli produttori hanno la possibilità di allargare ancora il loro mercato locale ed entrare anche in quello nazionale. In Italia i numeri del consumo sono ancora più bassi che in atri Paesi, per esempio Repubblica Ceca, Belgio, Germania. C’è ancora un grande spazio a disposizione”. Il goal è chiaro: diffondere e aumentare la cultura della birra. “Beer Attraction” serve soprattutto a questo