Se non hai l’ISEE rischi di non accedere a nessun tipo di bonus o agevolazione, ma il 2024 promette di essere l’anno della rivoluzione in questo senso.
Nell’era digitale, dove per registrarsi su un sito della pubblica amministrazione serve il cosiddetto SPID e per avere un qualsivoglia bonus economico è necessario certificare anche quanto tempo i nostri soldi rimangono in banca come saldo positivo, parlare di ISEE è un po’ come sparare sulla Croce Rossa. L’ISEE è l’indicatore che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione di qualsivoglia genere e averne una agevolazione fiscale e finanziaria.
Peccato però che per avere questa certificazione sia necessario presentare una lunga sequela di documenti, a volte anche molto difficili da reperire, che vanno in prima battuta collazionati, poi portati al commercialista o in un qualunque patronato, lavorati e poi presentati alla pubblica amministrazione in modo che questa ne prenda carico e visione, e poi attendere di avere il risultato dell’indicatore che ci dirà in quale misura e percentuale possiamo avere le agevolazioni richieste.
Per essere più chiari: chi ha un ISEE basso (ossia i cui redditi non superano una certa soglia e quindi l’indicatore si abbassa di conseguenza) avrà diritto a una percentuale maggiore di agevolazione fiscale ed economica rispetto a chi, avendo un reddito molto più alto, avrà di conseguenza un indicatore altissimo e a quel punto l’agevolazione sarà minima o addirittura nulla.
ISEE corrente, ecco come richiederlo e quali documenti presentare
Come se non bastasse, finora l’ISEE si è sempre riferito all’anno precedente rispetto alla richiesta, quindi per esempio se nel 2024 abbiamo iniziato a guadagnare di meno rispetto al 2023, con l’ISEE in vigore andiamo a pagare comunque una cifra molto alta rispetto ai guadagni reali del momento, proprio perché questo si riferisce all’anno precedente. Ma per fortuna il 2024 porta con sé una novità molto gradita, che aiuterà i cittadini a dare un vero senso all’ISEE.
Il 2024 ha visto la pubblica amministrazione introdurre un nuovo tipo di ISEE, il cosiddetto ISEE corrente, che, rispetto alla vecchia versione riporta una fotografia fedele di quelli che sono i nostri guadagni attuali, e non quelli pregressi di due anni fa. Di conseguenza, fare l’ISEE corrente permetterà di aggiornare i dati di quello regolare effettuato per l’anno precedente. Questa novità consentirà dunque di chiedere bonus e agevolazioni fiscali in base a quanto stiamo realmente guadagnando nel momento storico presente e quindi, se l’indicatore sarà basso rispetto a quello dell’ISEE precedente, la percentuale dei bonus si alzerà di conseguenza.
Naturalmente ci sono delle condizioni da soddisfare per poter presentare l’ISEE corrente, ovvero due alternative: la prima è che deve essersi verificata una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti IRPEF), la seconda è che deve sussistere una variazione del reddito complessivo (in aumento o in diminuzione) del nucleo familiare superiore al 25%.
Per semplificare, possiamo richiedere l’ISEE se abbiamo perso il lavoro, se è cambiato il contratto di lavoro nostro o di un componente della famiglia, se vengono interrotti dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef o se invece inizia questa fruizione da parte di un componente della famiglia.