L’abbazia belga di Saint Sixtus di Westvleteren nelle Fiandre è famosa per produrre la migliore birra al mondo, la Westvleteren XII, come ha riportato negli anni il sito Ratebeer. Il segreto di questa ottima birra è molto semplice: passione ed esperienza secolare.
Questa birra viene prodotta dai monaci trappisti (detti anche cistercensi della stretta osservanza), un particolare ordine monastico a diritto pontificio il cui punto fondamentale è l’armonia con Dio attraverso la preghiera, la solitudine, il silenzio e il lavoro manuale, l’”Ora et Labora” di San Benedetto. Una birra per essere considerata trappista deve essere prodotta dal monastero trappista e una parte dei loro proventi deve essere destinata ad opere di carattere sociale. Si possono riconoscere le birre trappiste dal logo "Authentic Trappist Product" e attualmente solo 10 birre possono fregiarsi di tale marchio: Achel, Chimay, Orval, Rochefort, Westvleteren, Westmalle in Belgio, Engelszell in Austria, La Trappe e Zundert in Olanda e Spencer negli USA (fonte:Associazione Internazionale Trappista). All’inizio della storia dell’abbazia c’era un eremita di nome Johannes Baptist Victoor che nel 1831 accolse tre monaci provenienti da Mont des Cats, uno di loro, Dom Franciscus-Maria, fondò il monastero l’anno stesso. Ma fu solo quarant’anni dopo che il monastero ricevette il titolo di abbazia. Nel 1838 inizia la produzione di birra, esattamente il 15 giugno come riportano i registri contabili dell’epoca, e da allora l’impianto è stato rinnovato 5 volte, fino al 1990, ultima volta in cui venne acquistato un nuovo impianto. Nel 1946 parte della produzione e della vendita venne affidata alla St. Bernardus Watou ma nel 1992 l’intera produzione venne riportata all’interno del monastero a causa dei nuovi regolamenti europei che imponevano di indicare un prodotto trappista solo se questo viene effettivamente realizzato all’interno del monastero stesso.
Il vero successo arrivò nel 2001 quando il sito Ratebeer giudicò la Westvleteren XII come la migliore birra al mondo, da allora molti giornali e siti dedicati alla birra artigianale cominciarono a seguire con grandissimo interesse lo sviluppo del birrificio. Un successo che a dirla tutta i monaci stessi non cercarono, anzi alla notizia del grande successo seguì una certa preoccupazione, a causa delle conseguenze che tutto il clamore mediatico avrebbe portato nella vita del monastero. Infatti le richieste di birra arrivarono numerosissime e le pressioni affinché venisse prodotta più birra diventavano sempre più grandi. Lo stesso Manu Van Hecke, abate di Westvleteren, ha dichiarato in una recente intervista al De Tijd: "In questa società la crescita è il mantra. La gente mi dice:"Se c'è così tanta richiesta della tua birra, allora devi solo produrne di più." Potremmo farlo ma questo vorrebbe dire entrare in una dinamica totalmente diversa, con laici nel birrificio e più responsabilità commerciali. In questo modo il processo di produzione non sarebbe più nelle nostre mani". Il punto fondamentale del birrificio è la produzione di birra per il mantenimento della struttura mai il guadagno, secondo il principio che seguono i monaci, come disse l’abate nel 1989 durante la consacrazione del nuovo birrificio:”Non c’è motivo di cambiare la situazione o fare più soldi. Se aumentassimo la produzione e ci aprissimo alla GDO, quest’attività cesserebbe di essere una parte integrante della nostra esistenza, facciamo birra per vivere, non viviamo per fare la birra”.
Forse è proprio questa volontà di seguire la qualità , più che la quantità che ha portato la XII ad essere la birra che è oggi. Una birra ottenuta da una ricetta che si dice sia del 1590 e che viene prodotta da 10 monaci addetti al birrificio interno. Ma è anche la rarità e la difficoltà a procurarsi le birre che ha alimentato la volontà dei bevitori a cercarle. In anni recenti trovare queste birre non è difficile come in passato, si possono trovare negli eshop, su ebay e anche nei pub non è raro trovare qualche bottiglia. Prima di questo aumento della produzione si poteva acquistare tramite prenotazione direttamente all’abbazia e si doveva andare a ritirare personalmente o in alternativa si poteva bere al pub distributore ufficiale In De Vrede appena fuori le porte dell’abbazia. Anche se tutt’oggi è possibile prenotare il ritiro delle birre direttamente alla St. Sixtus, sul sito ufficiale dove troverete tutte le informazioni per la prenotazione. Qui invece il calendario sempre aggiornato per prenotare in abbazia.
In effetti bastano un paio di sorsi della XII per capire perché è considerata la migliore birra al mondo!