Secondo la CP+B, società di comunicazione danese, bere birra può renderci più creativi e aiutarci a risolvere i problemi quotidiani. Da questa idea è nata "The Problem Solver", una IPA fruttata e luppolata prodotta dal birrificio di Copenaghen Rocket Brewing Company.
Nel 2012 all'università di Chicago si tenne un esperimento per verificare l'effetto dell'alcol sulla mente umana che coinvolse 40 uomini. Vennero divisi in due gruppi da 20, al primo gruppo venne fatta bere abbastanza birra per raggiungere un livello di 0.075% di concentrazione di alcol nel sangue, l'altro gruppo non bevve niente. Entrambi i gruppi vennero sottoposti a dei test di associazione di parole e di memoria e dai risultati si arrivò a due conclusioni: il gruppo che non aveva bevuto era più abile nel risolvere i test di memoria dell'altro, ma in compenso chi aveva bevuto era più abile e creativo nei test di associazione parole e nel risolvere i problemi. In altre parole è emerso che chi raggiunge un livello di 0.075% di alcol nel sangue subisce un calo di memoria ma è più creativo in quanto l'alcol ci fa dimenticare le cose ma questo migliora la creatività. Da questo studio è partita l'idea della società CP+B per la Problem Solver, una birra che fa spesso apparizione durante i meeting dell'azienda stessa. Ai lati della bottiglia c'è un pratico misuratore che indica quanto si deve bere per raggiungere il livello di 0.075% nel sangue, in base al proprio peso.
Ovviamente i benefici della birra sono solo temporanei, affinché diventino definitivi si dovrebbero bere circa 5000 birre al giorno, come dimostrato da uno studio della Oregon University sui topi, secondo il quale un composto nei luppoli ne aumenterebbe le funzioni cognitive. Mathias Birkvad, un dipendente della CP+B, in una recente intervista ha dichiarato che dopo aver bevuto le birre, lui e i colleghi hanno avuto tante idee originali per i propri clienti.
Insomma la Problem Solver non "ti mette le ali" come un certo energy drink però stimola il cervello, almeno secondo gli ideatori.