Quanti e quali sono gli stili birrai? Tutto quello che c’è da sapere per conoscere bene questo ambito e sapersi orientare nella scelta.
Non si può parlare di birra, ma di birre. Le birre infatti sono molteplici e hanno ognuna uno stile ben definito. Esiste infatti una grande varietà di stili e di tipologie. Ogni birra ha una storia alle spalle, fatta da precise scelte e tradizioni, che si esplicano nella vasta gamma di profumi, sapori, aromi diversi.
Non è sempre facile fornire una classificazione, proprio per la varietà così grande del prodotto. Ma si può sicuramente concentrare l’attenzione su alcuni stili birrai, i principali. Innanzitutto c’è da distinguere tra birre ad alta e bassa fermentazione. Questa grande suddivisione viene fatta in base al tipo di lievito che viene utilizzato.
C’è poi un’altra grande categoria, che comprende un’altrettanto vasta varietà di birre e sono quelle a fermentazione spontanea. Questa è prodotta dall’azione dei lieviti che con a contatto con l’aria aggrediscono gli zuccheri del mosto. Si parla poi di fermentazione ibrida, quando i classici lieviti sono fatti fermentare in modo inusuale e fermentazione mista quando i lieviti tradizionali sono affiancati da altri meno usati o da batteri.
Gli stili birrai più conosciuti: come distinguere le birre
Se convenzionalmente si conoscono come birre ad alta fermentazione le Ale, le tradizionali anglosassoni e belghe, per birre a bassa fermentazione si intendono le Lager o le Pilsner, ma anche le Bock ambrate. Tra gli stili birrai più noti possiamo soffermarci sicuramente sull’American brown Ale che ai luppoli del Regno Unito sostituisce quelli degli States. Con un colore molto scuro, e un sapore amaro medio o medio-alto, ha un range alcolico tra i 4 e i 6 gradi. Gli aromi sono tostati, di frutta secca e cioccolato, con note fruttate di mela e susina, ma ci sono anche quelle più luppolate.
Tra le americane c’è la American Imperial Stout, birra nata nel secolo scorso o la American Pastry Stout, con aromi tostati al caramello e vaniglia perfetta per essere degustata con un dessert. Ci sono poi le Bavarian Hell o Munchner Hell, chiamata anche la “chiara di Monaco”. Ha un colore dorato e spiccati aromi di cereale fresco.
Le birre belghe si possono distinguere in Belgian Blond Ale o Belgian Pale Ale. La prima, con molte sottoripartizioni e differenze di valori circa il colore e il grado alcolico, ha un colore da paglierino ad ambrato, un corpo leggero o medio-robusto e e un gusto bilanciato tra note maltate e luppolate.
La seconda ha un colore tra l’ambrato e il bruno, una gradazione bassa, tra il 4% e il 5% di volume, il profumo tostato del malto con note di biscotto, nocciole, miele e caramello. Ci sono poi le Weizen tedesche tra cui le Weissbier e le Weizenbier. Entrambe bavaresi, contraddistinte da un frumento maltato e un profilo speziato e fruttato. Questi sono solo alcuni degli stili birrai esistenti, che sono molti altri, una varietà ampissima che è un vero piacere da approfondire con attenzione e interesse.