Birra artigianale e gelatina di birra
Ispirandoci alla lunga e prestigiosa storia brassicola del nostro Ordine dei Canonici Regolari Premostratensi, fondato la notte di Natale 1121 da San Norberto da Xanten, che annovera birre famose come quelle di Leffe, di Grimbergen, di Schlägl…, abbiamo voluto far rivivere questa tradizione qui all’Abbazia di Sant’Antimo, rispettando gli antichi processi. Utilizzando preziose conoscenze, tramandate di generazione in generazione, e ingredienti di eccellenza del nostro territorio, abbiamo sviluppato questa birra veramente unica, ricca di aromi e sapori, che unisce sapienza antica a metodologie di avanguardia.
Durante il Medioevo, l’utilità di avere un birrificio era per le abbazie ed i vari enti ecclesiasti (come gli ospedali…) di fondamentale importanza per gli aspetti sanitari. Infatti, all’epoca non era possibile verificare se l’acqua per l’alimentazione era potabile o meno; però, si era scoperto in maniera empirica, che la fabbricazione della birra o prodotti simili ottenuti con la fermentazione del grano, permetteva di evitare malattie legate all’infezione dell’acqua ed epidemie – soprattutto del tifo – grazie alla fase della bollitura che sterilizzava inconsapevolmente il prodotto.
Aveva anche un’altra proprietà: quella di poter rifocillare grazie alle sue qualità nutrienti e senza rischio, i pellegrini e viaggiatori della Via Francigena, già numerosi all’epoca. A Siena, per esempio, nell’ospedale di Santa Maria della Scala, veniva servita una bevanda fermentata a base di grano, chiamata terza.
Ma c’è un’altra “chicca” che i Monaci di Sant’Antimo hanno deciso, produrre la “gelatina di birra”: una gelatina zuccherina molto succulenta e versatile, un’alternativa al miele e alle mostarde, da spalmare su formaggi e ricotta, da usare su dolci come la pannacotta ma anche da gustare con le uova sode.