Autoprodurre la birra è possibile: ecco gli ingredienti che occorrono, i passaggi del procedimento e tutte le fasi da seguire attentamente.
Chi ama moltissimo bere birra può anche pensare di produrla da sé. Sicuramente l’idea è venuta a molti, ma il pensiero di quale possa essere la procedura per realizzarla spesso fa desistere dal mettere in pratica il progetto. Certo, la procedura per produrre la birra è complessa e articolata, richiede attenzione, pazienza e dedizione, ma chi ha queste qualità può anche pensare di cimentarsi nella produzione di una bevanda così interessante.
Il lavoro per produrre una birra è certamente lungo. La realizzazione di questa bevanda alcolica avviene tramite un processo naturale esattamente come è sempre accaduto nel corso dei secoli. Oggi però è stato perfezionato dall’esperienza e dalle conoscenze più approfondite oltre che agevolato con l’aiuto di strumenti tecnologici moderni.
Che cosa serve esattamente per fare la birra? Anche su questo spesso c’è molta confusione e non si conoscono bene gli ingredienti necessari per ottenerla. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla produzione della birra anche se si vuole pensare di produrla da sé.
Gli ingredienti che occorrono per produrre la birra sono essenzialmente quattro: orzo, acqua, luppolo e lievito. In genere sono lavorati e combinati insieme per dar vita a birre dalla consistenza e dal sentore definiti.
L’orzo deve essere di ottima qualità e per prima cosa viene fatto germogliare in acqua. Quando ha raggiunto la necessaria umidità germina per alcuni giorni. Una volta che l’orzo è germinato prende il nome di malto. Subito dopo lo si essicca in forno. In base al grado di tostatura del malto d’orzo si otterrà il colore della birra, quindi bionda o scura nelle diverse gradazioni. Questa fase determinerà anche il gusto, la fragranza e la consistenza oltre che l’aspetto.
Successivamente il malto d’orzo viene macinato e ridotto in farina. Poi è miscelato con acqua per diventare mosto. Dopo averlo fatto bollire, filtrato e ripulito dalle scorie gli si aggiunge il luppolo. Si raffredda e passa alla fase di fermentazione in appositi recipienti. Quindi gli si aggiunge il lievito che che trasforma gli zuccheri in alcol.
Si sceglie il tipo di lievito da usare in base al tipo di fermentazione, ad alta o bassa temperatura, che si vuole ottenere. La prima determina birre dal gusto aromatico e intenso, la seconda più leggere e delicate. La birra così ottenuta va poi in appositi serbatoi dove risiede per diverse settimane (da 4 a 6) per la maturazione. C’è poi la filtrazione per eliminare scorie e residui di lieviti e solo dopo si passa al confezionamento.
Le bottiglie di vetro scuro sono le migliori per la conservazione della birra che deve essere protetta dalla luce. La chiusura deve essere ermetica e bisogna preservare la birra dagli sbalzi di temperatura. Un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce diretta e forte, è il posto migliore per conservarla.
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