Come si fa ad aprire una birreria? Ecco tutto quel che occorre, i requisiti da avere e le norme da seguire per iniziare a lavorare.
Le birrerie non sono solo posti in cui si va a bere una birra, ma luoghi di incontro e socializzazione e sono ormai molti decenni che questi appositi locali sono una fonte di attrazione per molti. L’origine delle birrerie risale a oltre quarant’anni fa. Erano gli anni ’70 quando in Italia si sono diffuse prendendo ispirazione dai pub inglesi.
Luoghi di intrattenimento e di ritrovo per lo più giovanile nel tempo si sono trasformate cambiando mood e attualizzandosi sempre più. La birra, in tutte le sue molteplici varianti è la protagonista, ma spesso c’è posto anche per cocktails e superalcolici. Nelle birrerie più sofisticate c’è la possibilità di scegliere tra birre artigianali, internazionali e quelle di produttori locali. Ma come si fa per intraprendere un’attività di questo tipo e cioè aprire una birreria?
A causa dell’alta concorrenza può non essere sempre semplice aprire una birreria e portarla avanti con successo. Tra i requisiti necessari perché l’attività decolli e produca ottimi risultati c’è certamente una buona conoscenza della vasta varietà di birre esistenti. Bisogna apportare elementi di novità e che possano essere un’attrattiva interessante per favorire l’afflusso di gente.
Ovviamente ci sono vari elementi da analizzare: i costi, gli investimenti da fare e i tempi di rientro dall’investimento effettuato. È importante fare una stima concreta e assolutamente prevedibile dei ricavi. Si deve definire il concept della birreria, il target dei clienti a cui ci si rivolge principalmente e individuare le proposte da offrire. Per far questo è assolutamente essenziale considerare ciò che c’è già nel mercato locale, analizzare il settore per capire come inserirsi nel modo migliore.
C’è poi il passaggio che riguarda trovare il locale e soprattutto la zona in cui è sito che deve essere strategica e ottimale per favorire una buona visibilità e un buono afflusso di persone. Il locale deve contenere un magazzino proporzionato per stipare i prodotti e deve rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza.
Quando si intraprende un’attività così è necessaria un’azione di marketing ad ampio spettro, che si diffonda offline e online. Per attirare gente è possibile la predisposizione di serate a tema, offerte periodiche, degustazioni, eventi che possano suscitare interesse, curiosità e divertimento. Tecnicamente occorrono un attestato SAB o un titolo equivalente sulla manipolazione, conservazione e somministrazione di alimenti e bevande.
Tutto il personale deve aver svolto un corso HACCP; bisogna fare una comunicazione all’Agenzia delle Dogane circa la somministrazione di bevande e alcolici. Si deve aprire una partita Iva e una posizione all’ INPS e all’INAIL. Almeno 30 giorni prima dell’apertura si fa una comunicazione al Comune per avvertire dell’inizio dell’attività, e dopo aver richiesto il permesso per mettere l’insegna, ci vuole il nulla osta sanitario dell’Asl e la certificazione antincendio dei Vigili del fuoco.
Gli adempimenti burocratici tra formazione, marketing e inaugurazione possono aggirarsi sui 15 mila euro. Per le prime forniture di birre occorrono circa 20 mila euro e se si calcola un locale di circa 100 mq si può calcolare un costo per arredamento, utenze e messa in sicurezza di circa 40 mila euro. Oltre ovviamente al costo dell’eventuale affitto o dell’acquisto dell’immobile.
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